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Con questo nuovo romanzo Adriano Simoncini ci regala una storia da leggere tutta d'un fiato. Una storia di vita vissuta, storia di luoghi e persone, storia di borghi, di vita contadina e di vita al fronte. Storia di violenza, terrore e morte, ma anche storia di solidarietà umana e profonde relazioni sociali. Racconto quasi pittorico di una dimensione paesana, fatta di odori di cucina, del focolare, di vecchie usanze, di proverbi montanari, superstizioni e credenze, preghiere e gesti quotidiani. Questo è il quadro narrativo che fa da sfondo al nuovo romanzo che Simoncini ha ambientato sul nostro Appennino, tra Castelluccio, Monte Adone, il fiume Savena, La Pianella e dintorni. Luoghi reali, nei quali la vita e le storie delle famiglie protagoniste scorre tra cose semplici, intrecci amorosi, regole non scritte, finché la guerra irrompe con prepotenza a coinvolgere e straziare le vite e gli affetti di chi si è trovato strappato alle pratiche nei campi scandite dalle stagioni e catapultato sotto i bombardamenti, tra mine, nemici agguerriti, fame e paura.